di Riccardo Riviello – IIA ITIS Picerno
USCITA ECOLOGICA DEL 26 APRILE 2022
Siamo partiti dalla nostra scuola e ci siamo diretti al municipio e da lì siamo andati alla Torre “San Leonardo”.
Questa torre era un punto di avvistamento per i nemici. È alta circa 11 metri così da poter avvistare i nemici con largo anticipo. Ha un diametro di 5 metri esterni e 3 metri interni. Nelle pareti della torre sono presenti dei fori, dove probabilmente venivano inserite delle armi. Dopo aver visto le torre, siamo andati alla Maccarunera, chiamata così per il soprannome che aveva la famiglia che abitava in quel luogo ovvero: Maccarone.
Con noi c’era una signora che si chiama Maria Antonia detta Maccarone, che ci ha spiegato che sua nonna aveva un forno proprio alla Maccarunera. Negli anni 50/60 il pane si impastava ovviamente a mano e dalle due di notte fino alla mattina lievitava. Nel forno si potevano cuocere fino a cento panelle di pane, anche da cinque chili ciascuna.Ogni famiglia metteva un timbro sul pane per risconoscerlo dagli altri. E nel periodo di Pasqua si facevano anche pizze rustiche e taralli.
Dopo aver visitato la Maccarunera siamo andati alla chiesa madre dedicata a San Nicola.
San Nicola è il protettore di Picerno, vescovo di Myra città dove morì. Successivamente le sue reliquie furono rubate e portate a Bari, per questo diciamo San Nicola di Bari.
Dopo essere arrivato davanti la chiesa, la guida ci ha parlato del portone della chiesa, donato da un emigrato . Il portone racconta la storia di Picerno e di San Nicola. Nella parte alta del portone si vede la gloria del Santo che riceve il bastone dai due angeli. Sul portone sono rappresentate anche delle donne che sono un simbolo della storia di Picerno, protagoniste indubbiamente nello scontro del 1799.
Sulla parte bassa sono rappresentati gli artigiani come i fabbri, il campo sportivo dedicato a Donato Curcio e Carmine Curcio che ha studiato con il chirurgo Barnard che ha effettuato il primo trapianto al cuore.
Dopo questa descrizione del portone della chiesa madre, siamo andati in piazza plebiscito e poi salendo per il corso ci siamo diretti al panificio “Thomas”. Una volta arrivati ci hanno fatto entrare nel laboratorio e abbiamo preparato una pizza. Per prima cosa abbiamo messo nell’impastatrice la farina, poi l’acqua c, il lievito e il sale. Dopo un quarto d’ora abbiamo ottenuto un panetto che poi abbiamo lasciato riposare per un po’. Fatto ciò abbiamo steso la pasta nella teglia, abbiamo condito con pomodoro, olio e formaggio. Abbiamo infornato e dopo mezz’ora abbiamo assaggiato la pizza che era davvero buona.
L’ultima tappa di questa interessante uscita è stata proprio il panificio dopodiché siamo tornati a scuola.